Vi consigliamo di coltivare la Lavanda (Lavandula angustifolia) se state cercando una pianta a bassa manutenzione e con una fioritura prolungata e profumata. La Lavanda è infatti una delle piante più amate, non solo per il suo profumo inconfondibile, ma anche per il colore dei fiori e l’aspetto gradevole del fogliame sempreverde di un bel verde grigio.
È una pianta perenne aromatica, cespugliosa con la base legnosa e numerosi fusti erbacei alti 40-60 cm. È durevole e a crescita lenta, tra maggio e luglio diventa spettacolare grazie alle vistose spighe di fiori violacei.
I fiori e le foglie giovani della Lavanda officinalis si possono utilizzare in cucina, per dare un aroma particolare a gelati, torte e liquori. Inoltre sotto forma di tisana o essenza è molto benefica: è antidepressiva e rilassante, aiuta la digestione, stimola la circolazione. Senza dimenticare che il suo profumo, molto utilizzato in cosmesi e per profumare la biancheria, serve anche per scacciare le zanzare.
Coltivare la Lavanda: attenzione ai ristagni idrici
Ama il sole, dove fiorisce di più, ma si accontenta anche della mezz’ombra se luminosa. Tollera il freddo, il caldo intenso, l’aria salmastra e l’inquinamento urbano.
Si semina in campo da aprile a giugno con una distanza di 30 cm tra ogni piantina.
Non richiede irrigazioni abbondanti né frequenti: in giardino si bagna in primavera-estate nei periodi siccitosi; in vaso quando il terriccio è asciutto. Non sopporta l’umidità stagnante: per la coltivazione in vaso si consiglia di utilizzare un terriccio biologico e di stendere sul fondo uno strato di 5 cm di biglie di argilla espansa per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso. In giardino si adatta a tutti i suoli, meglio fertili ma anche poveri e sassosi, purché ben drenati. È quindi sempre consigliabile svuotare l’acqua in eccesso se presente nel sottovaso.
È consigliabile una concimazione preventiva con un concime stallatico in pellet oppure con un fertilizzante granulare naturale per orto. Ripetiamo l’operazione in autunno e in primavera. Per la coltivazione in vaso possiamo utilizzare un concime liquido biologico, da diluire ogni 15 nell’acqua per irrigazione.
Se viene coltivata in vaso, ogni 2 anni si rinvasano gli esemplari giovani. Per le piante più grandi dobbiamo rinnovare solo il terriccio superficiale.
Va potata perché se si lascia invecchiare il legno del fusto non si otterranno più i fiori. Dopo la fioritura si accorcia la vegetazione per stimolare nuovi germogli che daranno fiori l’anno successivo.
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