Potare le siepi periodicamente è importante per il loro corretto sviluppo. Le siepi costituiscono uno degli elementi fondamentali di ogni giardino, sia per salvaguardarne la privacy sia per creare zone separate o effetti geometrici.
Il primo consiglio in merito alla potatura è di informarsi sulla specie delle piante utilizzate nelle siepe, per evitare tagli eccessivi o in periodi non opportuni.
- Siepe decorativa
- Siepe frangivista
Quando potare le siepi
Le conifere, come la Tuja, il Tasso o il Cipresso di Leyland non vanno potate nel tardo autunno né a fine primavera: meglio aspettare aprile, quando non c’è più rischio di gelate tardive. Dopo la potatura occorre fornire generosamente acqua e concimare con un fertilizzante granulare per ridurre il rischio che la siepe di conifere si spogli alla base.
Le siepi di arbusti decidui che fioriscono sul legno vecchio (come la Forsizia) si potano dopo la fioritura, mentre quelle che fioriscono sul legno nuovo (come le Ortensie) si potano a fine inverno.
Come potare le siepi
I rami che escono dalla forma vanno tagliati da giovani: quando sono maturi la loro eliminazione lascerebbe dei buchi.
Vanno recisi i rami deboli o malati. Sulle piante con foglie variegate si potano i rami che hanno foglie interamente verdi.
La chioma va liberata al centro per far passare aria e luce.
Le siepi alte e compatte vanno allegate con sagoma trapezoidale per favorire lo scivolamento della neve.
Dopo la potatura, raccogliete subito i rami tagliati: stendendo un telo ai piedi della siepe sarà più facile raccogliere tutti i residui. I più fini, se ben sminuzzati, possono essere aggiunti al cumulo del compost. Le parti malate o infestate da parassiti invece vanno subito eliminate.
Il tosasiepi elettrico o a motore è consigliato per siepi geometriche, come quelle di Bosso: può anche essere dotato di un manico allungabile per arrivare in alto senza usare la scala.
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