In primavera possiamo seminare il tappeto erboso per raggiungere almeno due obiettivi. Dopo la scorsa estate, particolarmente siccitosa, è facile che alcune zone del prato possano risultare “spelacchiate” o diradate. In primavera possiamo effettuare una semina per rinfoltire queste aree danneggiate.
Naturalmente è anche il periodo migliore per seminare nuovi tappeti erbosi.
Seminare il tappeto erboso: come scegliere i semi
La scelta dei semi per un tappeto erboso è molto importante e va affrontata analizzando anzitutto due fattori: l’utilizzo e il grado di esposizione solare.
Per “utilizzo” intendiamo il modo in cui verrà vissuto il prato. Se sarà solo estetico e decorativo oppure se verrà calpestato. Potremo quindi scegliere le sementi più adatte tra le soluzioni per un prato ornamentale, ricreazionale, sportivo, rustico o paesaggistico.
Per il grado di esposizione dobbiamo considerare che un tappeto erboso può essere soleggiato, parzialmente ombreggiato oppure in ombra totale. È chiaro che ogni situazione richiede una semente specifica.
In commercio possiamo trovare diverse tipologie di miscugli, ognuna indicata per ogni uso ed esposizione. Quindi per prati soleggiati, in penombra, sportivi o con zone da rigenerare poiché diradate o compromesse.
L’ultima frontiera tecnologica sono le sementi addizionate con azotofissatori. I prati per crescere hanno bisogno di Azoto (N), un gas presente in abbondanza in atmosfera e che rappresenta il fondamento della vita vegetale. Tuttavia il prato non è in grado di utilizzare l’Azoto che si trova nell’aria, ma dipende dall’attività di microrganismi del suolo che lo assorbono dall’atmosfera e lo rendono disponibile per le radici.
I batteri azotofissatori, addizionati alle sementi, forniscono al tappeto erboso parte dei nutrimenti di cui ha bisogno per crescere. Una volta nel terreno, i batteri penetrano all’interno delle radici e innescano da subito la formazione di noduli radicali dentro i quali fissano l’Azoto atmosferico, arricchendo in forma stabile il terreno di questo fondamentale elemento nutritivo. Questa tecnica viene utilizzata in particolare nell’agricoltura simbiotica, un processo di coltivazione che prevede l’uso di una microbiologia positiva (funghi e batteri), un’alternativa sostenibile che mira a ripristinare e mantenere la fertilità microbica dei suoli.
Quando seminare il prato
Prima della semina, specialmente in caso di un prato nuovo, dovremo lavorare il terreno e preparare il letto di semina. In questa fase possiamo integrare un concime specifico per tappeti erbosi. Leggi questo articolo per approfondire la tecnica.
In primavera possiamo affrontare la semina quando le temperature minime notturne avranno stabilmente superato i 10°C.
Scegliamo una giornata senza vento e non piovosa.
Come seminare il tappeto erboso
Per un prato nuovo vi suggeriamo di utilizzare una seminatrice a rullo: la distribuzione dei semi sarà più omogenea e il risultato finale sarà esteticamente migliore. Effettuiamo due passaggi incrociati ad angolo retto ed insistiamo maggiormente lungo i bordi.
Se invece dobbiamo rinfoltire delle zone diradate, possiamo affrontare la semina a spaglio, cioè lanciano in semi cercando di distribuirli in modo omogeneo e dove serve.
Seguiamo sempre i dosaggi indicati sulle confezioni: un eccesso di semi per mq non genera un prato migliore o più folto, ma stimola soltanto la competizione tra le piante che cresceranno più stressate.
Nei 60 giorni successivi alla semina dovremo evitare di calpestare il prato e irrigarlo in frequentemente. Quando il prato sarà cresciuto potremo controllare se ci sono zone diradate ed effettuare una nuova semina “mirata” con lo stesso miscuglio utilizzato in precedenza. L’uso dello stesso miscuglio è importante per evitare macchie di colore differenti.
Dopo 30 giorni possiamo effettuare il primo taglio, avendo cura di non esagerare all’inizio. Per i primi 5 tagli manteniamo un’altezza di almeno 10 cm, in seguito sceglieremo quella più indicata al tipo di semente e di prato che desideriamo ottenere.
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