Quella di coltivare i Garofani è una passione che affonda le radici nel nostro passato: per gli antichi Greci erano così tanto importanti da chiamarli Dianthus, dall’unione dei termini dios (dio) e anthos (fiore). Quindi fiore divino!
Quelli che noi chiamiamo genericamente Garofani sono piante appartenenti al genere Dianthus della famiglia delle Caryophyllacee. In natura esistono più di 600 specie diverse di Dianthus, che comprendono piante erbacee o semilegnose, perenni o annuali. Anche i fiori offrono un’ampia scelta: singoli o doppi e di tanti colori, dal bianco al viola fino a quelli bordati o screziati.
Le specie più diffuse come piante ornamentali sono principalmente tre. I Garofani Cinesi, i Garofani dei Poeti e quelli dei Fioristi.
I Garofani cinesi (Dianthus chinensis) si contraddistinguono per le belle fioriture, che possono essere semplici o doppie. È una pianta annuale con portamento nano, cespuglioso e compatto. I fiori hanno petali grandi, leggermente frastagliati.
I Garofani dei poeti (Dianthus barbatus) sono biennali e tollerano bene il freddo. È una pianta rustica e con vegetazione rigogliosa. I mazzi di fiori doppi spuntano sugli steli robusti da giugno a luglio.
I Garofani dei fioristi (Dianthus caryophyllus) sono piante erbacee perenni e sono quelli maggiormente utilizzati come fiori recisi. Gli steli robusti sorreggono i fiori grandi, doppi e molto profumati. Si può seminare due volte all’anno, in aprile/maggio e agosto/settembre, e fiorisce da giugno a novembre.
- Garofano cinese doppio
- Garofano dei Fioristi
- Garofano dei Poeti
Dove coltivare i Garofani
Scegliamo una posizione assolata per ottenere ricche fioriture. In mancanza di sole la pianta stenta a fiorire.
Tollerano gli ambienti salmastri e lo smog: posiamo quindi coltivare i Garofani con successo sia al mare sia su un terrazzo cittadino.
In estate difendiamo la pianta dai raggi più forti, specialmente se si tratta di Garofani cinesi. Se coltiviamo i Garofani in vaso spostiamoli in un luogo ombreggiato; se li coltiviamo in giardino intensifichiamo le irrigazioni.
Come seminare i Garofani
A seconda del tipo, i Garofani si possono seminare da aprile fino a luglio. I Garofani dei Fioristi possono essere seminati due volte all’anno, evitando i mesi più caldi.
Per la semina nelle aiuole fiorite, dovremo prima preparare il letto di semina, lavorando il terreno e integrando una dose di concime naturale, come lo stallatico pellettato, o un fertilizzante granulare per piante da fiore a lenta cessione. Questa concimazione sarà sufficiente per tutta la stagione.
In casa possiamo coltivare i Garofani in balconette rettangolari da appendere al balcone o in ciotole da appendere. In questo caso stendiamo sul fondo del vaso uno strato di biglie di argilla espansa per migliorare il drenaggio dell’acqua e usiamo un terriccio per piante da fiore. Per fornire gli elementi nutritivi necessari per una ricca fioritura, possiamo utilizzare un fertilizzante liquido per piante da fiore, da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni da aprile a ottobre.
In entrambi i casi manteniamo una distanza di circa 20 cm tra ogni piantina e posizioniamo il seme a circa 1 cm di profondità.
Come irrigare i Garofani
Dopo la semina dovremo mantenere il terreno sempre umido, irrigando in modo delicato, a pioggia. Quando le piantine saranno spuntate, ridurremo le irrigazioni e bagneremo solo quando il terreno risulta asciutto.
I Garofani sono particolarmente esposti all’Oidio o Mal Bianco. Una malattia fungine che si sviluppa in caso di eccessiva umidità. Non esageriamo con l’acqua ed evitiamo di bagnare le foglie quando irrighiamo.
Come tagliare i Garofani
Man mano che i fiori appassiranno, tagliamoli: in questo modo stimoleremo la pianta a produrne altri.
I Garofani, specialmente quelli dei Fioristi, possono essere recisi per far proseguire la fioritura in casa in un vaso con acqua. Usiamo una lama ben affilata e tagliamoli la mattina presto.
Come coltivare i Garofani perenni in inverno
Alcune varietà di Garofani, come quelli dei Fioristi, sono perenni e in inverno vanno in riposo vegetativo per poi tornare a germogliare nella primavera successiva. Quando le temperature scendono troppo, la parte aerea della pianta tende a seccare, ma la radice rimarrà attiva e pronta a tornare a germogliare appena il caldo tornerà. Le foglie secche possono essere tagliate: in inverno ricopriamo la zona con uno strato di pacciamatura, con corteccia o paglia, per difendere dal gelo le radici.
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