Rinvasare le piante d’appartamento è importante, poiché permette una corretta crescita delle piante. Le radici rappresentano i “piedi” delle piante, attraverso le quali si ancorano al suolo e assorbono acqua e nutrienti necessari alla crescita. Le radici, per assolvere alle loro funzioni e permettere lo sviluppo delle piante, crescono di anno in anno. Se sono piante coltivate in piena terra si espandono in larghezza e profondità, se invece sono coltivate in vaso, incontrano un ostacolo al loro sviluppo, come se i piedi di un bambino in crescita fossero mantenuti all’interno di scarpe troppo strette. Questo è il motivo per cui, periodicamente, le piante si rinvasano in contenitori più grandi: per permettere uno sviluppo armonico delle radici e, di conseguenza, delle piante stesse.
Quando rinvasare le piante
Il momento ideale per il rinvaso è l’inizio della primavera, sia per le piante da esterno sia per quelle da interno. Alcune piante si rinvasano dopo un paio d’anni, in altri casi è la pianta stessa a suggerircelo quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio o dal terreno.
Quale vaso scegliere
La regola per un corretto rinvaso è di utilizzare un nuovo contenitore di 7-8 cm più grande rispetto al precedente. Se partiamo da un vaso di 16-18 cm di diametro, il nuovo contenitore dovrebbe essere di circa 24-25 cm. Per poi passare a un vaso di circa 30-33 cm dopo due anni e di circa 40-45 nel successivo biennio. Questa regola è importante perché rinvasare una pianta in un contenitore troppo grande può dare problemi: le radici infatti “annegheranno” in un volume di terra eccessivo, con il rischio di ristagni di acqua non utilizzata e quindi di asfissia e marciumi radicali.
Come si rinvasa
Inclinate la pianta tenendola delicatamente alla base del fusto; se occorre, date dei colpetti al vaso per staccare la terra dalle sue pareti. Non tirate con forza perché rischiate di strapparla. Piuttosto capovolgetela, sorreggendola con una mano, e battete leggermente il bordo del vaso per agevolare l’estrazione. Se dovete rinvasare una pianta grassa, procuratevi un paio di guanti per proteggervi dalle spine.
Togliete la pianta insieme al pane di terra ed eliminate il vecchio substrato superficiale, facendo attenzione a non danneggiare le radici.
Fondamentale è uno strato di biglie di argilla espansa da collocare sul fondo, in uno strato proporzionato alla dimensione del vaso: in piccoli contenitori ne bastano due dita; per grandi vasi profondi occorrono 8-10 cm di spessore.
La pianta va collocata dopo aver distribuito un po’ di terriccio sulle biglie d’argilla, per fare in modo che le radici non tocchino l’argilla. Per il rinvaso utilizziamo un terriccio universale di qualità. Per le piante da fiore possiamo usare un terriccio per piante fiorite, così come useremo un terriccio per acidofile per queste particolari piante.
Tenete dritta la pianta al centro del nuovo vaso e fate scorrere il nuovo terriccio sui lati, aiutandovi eventualmente con un bastoncino. Infine premete con delicatezza il substrato per non lasciare spazi vuoti.
Al termine del lavoro il colletto (punto di intersezione con le radici) deve emergere dal terreno e deve trovarsi circa 1-2 cm sotto il bordo del contenitore. Il vaso va riempito fino a un paio di centimetri dal bordo del vaso, per evitare che l’acqua fuoriesca quando la annaffiamo.
Dopo il trapianto dobbiamo irrigare bene, impregnando a fondo la terra, utilizzando acqua a temperatura ambiente. Dopo una mezz’ora svuotiamo il sottovaso per eliminare l’acqua stagnante, che può provocare marcescenze radicali.
Non dimentichiamo la concimazione
I terricci di buona qualità contengono i nutrimenti necessari per l’attecchimento delle piante. Dopo circa 3-4 settimane dobbiamo però prevedere un ciclo di concimazione. Possiamo utilizzare un fertilizzante liquido per piante da fiore, per piante verdi o per acidofile, in funzione della pianta, da aggiungere all’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni.
Lascia un commento