Se state cercando una pianta indistruttibile vi suggeriamo di coltivare una Echeveria. Oltre alla sua rusticità la apprezzerete anche per le forme perfettamente geometriche che spesso assumono le sue foglie.
Il termine Echeveria indica un genere di piante appartenente alla famiglia delle Crassulaceae proveniente dal centro-sud America, che comprende più di 190 specie differenti. Sono piante succulenti e tutte sono contraddistinte dalle foglie carnose disposte a rosetta. Da marzo a luglio la pianta produce lunghi steli che sorreggono infiorescenze composte da tanti piccoli fiori a calice di colore rosa, rosso, arancio, giallo o bianco a seconda della varietà. In alcune specie anche le foglie hanno le punte o sono completamente colorate, sui toni del rosso e del porpora.
Tra le Echeveria più diffuse ricordiamo la Echeveria pulvinata con foglie verdi con bordi rossi coperta da una leggera peluria che le rende morbide oppure la Echeveria agavoides con le foglie triangolari. Nella Echeveria elegans le foglie hanno un colore tendente al grigio-azzurro con punte rosastre, mentre quelle della Echeveria setosa, come suggerisce il nome, sono morbidissime poiché coperte da una leggera peluria.
Dove coltivare una Echeveria
Alcune specie tollerano il freddo anche fino 0°C, ma nella maggior parte dei casi è meglio evitare di esporre stabilmente le piante a temperature sotto i 10°C.
In Italia possiamo coltivarle all’esterno soltanto nelle zone miti del sud Italia, dove possono essere coltivate in zone protette dai venti in pieno sole.
In tutta Italia possiamo coltivarle in vaso in casa e spostarle all’aperto in primavera e in estate. Avendo però cura di riportarle in casa quando le temperature minime si avvicinano ai 10°C. In estate sul terrazzo sceglieremo una posizione semi ombreggiata per proteggere le foglie dai raggi solari diretti nel periodo più caldo. In casa scegliamo invece una posizione luminosa e soleggiata: almeno 4 ore di sole sono necessarie per la fioritura. In mancanza di luce tendono a cambiare colore.
Contrariamente a molte piante grasse, le Crassulacee, come la Echeveria, non vanno in dormienza in inverno. Scegliamo quindi una posizione soleggiata anche nei mesi freddi e irrighiamola ogni tanto.
Come travasare una Echeveria
Dopo l’acquisto possiamo travasare la Echeveria, per esempio se vogliamo coltivarla in composizione con altre piante succulente.
Per migliorare il drenaggio, stendiamo sul fondo del vaso uno strato di palline di argilla espansa e riempiamo il vaso con un terriccio specifico per piante grasse. Si tratta di un substrato che contiene una parte di sabbia silicea che migliora il drenaggio dell’acqua: i terricci universali trattengono troppo l’umidità per le piante grasse.
Non richiede vasi particolarmente grandi: ha radici poco estese e cresce anche in poca terra. Ma un vaso piccolo richiede un’irrigazione più frequente in estate.
Come irrigare la Echeveria
Le Echeveria, come tutte le piante grasse semi-desertiche, in natura sono abituate a periodi di pioggia molto intensi, tanto da allagare i terreni, cui segue un lungo periodo di siccità. Quando le irrighiamo cerchiamo di riprodurre queste condizioni: quindi, tanta acqua raramente e non poco tutti i giorni.
In primavera e in estate devono essere bagnate con regolarità, specialmente se coltivate all’aperto in estate. Se il vaso è piccolo, riempite una bacinella di acqua e immergete il vaso per qualche ora, in modo che il terriccio si inumidisca bene. Alla fine lasciamo scolare bene l’acqua in eccesso. In questo modo la pianta può durare anche una settimana in estate: dipende però dalla dimensione del vaso. Se invece il vaso è grande e non è semplice spostarlo, distribuiamo l’acqua sul terreno con un annaffiatoio finché non fuoriesce dal sottovaso. Specialmente in estate, controlliamo quotidianamente lo stato di umidità del terriccio infilandoci un dito: quando sarà secco ripetiamo l’irrigazione. Nel dubbio, aspettiamo: le piante succulente sanno sopportare facilmente un periodo di siccità, mentre temono gli eccessi idrici. Alcuni coltivatori professionisti sostengono che un breve periodo di siccità stimola le funzioni vitali naturali della pianta e ne migliora lo stato di salute. Troppa acqua invece stimola l’insorgere di malattie fungine: difficili da curare, oltre a lasciare danni estetici sulla pianta.
In inverno le irrigazioni andranno maggiormente diradate ma non sospese. Le Echeveria non vanno completamente in dormienza. Quindi lasciamole in un posto luminoso e controlliamo l’umidità del terriccio e se necessario irrighiamo.
Come concimare la Echeveria
Tutte le piante in vaso devono essere supportate da un ciclo annuale di concimazione, poiché le sostanze nutritive contenute nel terriccio si esauriscono rapidamente.
Possiamo utilizzare un concime liquido specifico per piante grasse da diluire nell’acqua dell’irrigazione. Durante il periodo della fioritura, in primavera e in estate, ripetiamo l’operazione ogni 15 giorni. In autunno e in inverno sarà sufficiente una dose al mese.
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