Possiamo coltivare un Ibisco sia come pianta singola in vaso sul terrazzo oppure in gruppi in giardino, a patto di vivere in un clima mite poiché non tollera il freddo sotto gli 8°C.
Simbolo delle Hawaii, l’Ibisco (Hibiscus rosa-sinensis) detto anche Rosa di Cina, è un arbusto caratterizzato da grandi fiori, larghi fino a 12 cm di diametro, che sbocciano generosamente e ininterrottamente da maggio fino a ottobre.
Il ventaglio di colori è davvero molto ampio e possiamo scegliere tra ibridi con fiori bianchi, gialli, arancioni e rossi fino ai fiori bicolori e screziati.
Dove coltivare un Ibisco
Nella maggior parte dell’Italia va coltivato in vaso, poiché non tollera il freddo sotto gli 8°C. Possiamo tentare la coltivazione in giardino se viviamo in una zona con climi miti.
La temperatura ideale di coltivazione deve essere compresa tra i 17°C e i 28 °C. Sotto i 10°C inizia a perdere le foglie.
Scegliamo una posizione molto luminosa, ma evitando il sole diretto specialmente in estate. Se coltiviamo la pianta in vaso, possiamo lasciarla al sole in primavera per poi spostarla in ombra in estate. Se i fiori tendono a impallidire probabilmente la luce è insufficiente.
Da ottobre va riparato in un ambiente luminoso e fresco, possibilmente con temperature comprese tra i 12°C e i 15°C.
Come irrigare un Ibisco
Se coltiviamo l’Ibisco in vaso dobbiamo prevedere un’irrigazione periodica, facendo in modo che il terriccio risulti sempre umido.
Non lasciamo mai l’acqua nel sottovaso poiché questa pianta è sensibile ai marciumi radicali.
In estate, nelle giornate più calde e assolate, potrebbe essere necessario irrigare ogni 2 giorni, mentre in inverno diraderemo le bagnature, evitando di far seccare il terriccio.
Sarebbe meglio usare acqua piovana e decalcificata. L’Ibisco è una pianta acidofila e il calcare contenuto nell’acqua col passare del tempo potrebbe rendere meno acido il substrato.
Come rinvasare un Ibisco
Dopo l’acquisto possiamo rinvasare l’Ibisco nel vaso destinato a ospitarlo. Scegliamo un vaso di media dimensioni, più grande di quello di coltivazione.
Stendiamo sul fondo uno strato di biglie di argilla espansa per migliorare il drenaggio e, dopo aver posizionato la pianta al centro, riempiamo il vaso con un terriccio per piante acidofile.
Come abbiamo visto, l’Ibisco è una pianta acidofila e richiede un substrato di coltivazione con un pH più acido.
Per ripristinare la giusta acidità del terriccio e fornire gli elementi nutritivi necessari, dobbiamo prevedere un programma di concimazione annuale. Per esempio con un concime liquido per piante acidofile da diluire nell’acqua per l’irrigazione: ogni 15 giorni in primavera e in estate e 1 volta al mese in autunno e in inverno. In alternativa possiamo ricorrere a un concime granulare per piante acidofile, da distribuire e interrare leggermente all’inizio della primavera e dell’autunno.
Attenzione anche alla Clorosi ferrica, tipica di molte piante acidofile: leggi questa notizia per saperne di più!
L’Ibisco va rinvasato ogni due anni all’inizio della primavera. Scegliamo un vaso leggermente più largo e cerchiamo di sostituire il vecchio terriccio con un nuovo substrato per acidofile.