Possiamo coltivare lo Stephanotis se stiamo cercando una pianta d’appartamento con lunghe fioriture molto profumate. Fra l’altro si dice sia la pianta preferita di Marilyn Monroe. Lo Stephanotis (Stephanotis floribunda o Stephanotis jasminoides) è un arbusto sempreverde proveniente dal Madagascar, con portamento rampicante. È molto apprezzato come pianta d’appartamento per la bellezza dei suoi fiori bianchi candidi. Hanno cinque petali, sono cerosi e simili al Gelsomino (da qui il soprannome di Gelsomino del Madagascar), profumatissimi e molto durevoli. I fiori adornano infatti la pianta da maggio a ottobre.
Quando lo Stephanotis non ha i fiori, rimane molto bello e decorativo grazie alle sue foglie lucide e verde scuro.
Spesso viene coltivato su un supporto a forma di arco e forse da questa abitudine deriva il suo nome: Stephanos infatti deriva dal greco e significa corona o ghirlanda.
Coltivare lo Stephanotis: attenzione all’acqua calcarea
In casa scegliamo una posizione luminosa ma senza i raggi solari diretti. Va tenuta lontana anche da fonti di calore come termosifoni, stufe o camini.
Nei mesi caldi possiamo spostare la pianta all’aperto, in giardino o sul terrazzo, avendo cura di posizionarla in mezz’ombra. Essendo originaria del Madagascar resiste molto bene al caldo, fino a 35°C. Teme invece il freddo e non resiste a temperature inferiori ai 16°C. Quindi già dall’inizio dell’autunno va spostata in casa.
Dopo l’acquisto dobbiamo procedere al rinvaso, in un contenitore leggermente più grande: l’importante è che sia profondo. Stendiamo sul fondo del vaso uno strato di biglie di argilla espansa o di ghiaia per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso e riempiamo il vaso con un terriccio per piante da fiore. È una pianta rampicante ma deve essere legata a un tutore o un traliccio, poiché è sprovvista di viticci e non si arrampica da sola.
Richiede annaffiature regolari: 2 volte alla settimana quando è in fiore e in estate e 1 volta in inverno e al termine della fioritura. Le irrigazioni non vanno interrotte completamente perché la pianta non va mai in riposo vegetativo: verificate che il terriccio sia sempre umido. Preferisce acqua decalcificata e gli eccessi di calcare possono provocare la caduta dei fiori: possiamo usare l’acqua piovana o lasciare decantare per una notte l’acqua dell’acquedotto in un annaffiatoio. In inverno annaffiare più sporadicamente, lasciando il terreno appena umido. Quando la temperatura supera i 30°C, gradisce vaporizzazioni quotidiane con acqua decalcificata. Svuotate sempre i sottovasi dall’acqua in eccesso: stimola l’insorgere di malattie fungine e provoca asfissia e marciume radicale.
Da marzo in poi, per tutta la fioritura, va somministrato un concime liquido per piante da fiore ogni 10-15 giorni nell’acqua per l’irrigazione. In autunno e in inverno la pianta non va in riposo vegetativo ma l’attività rallenta poiché diminuiscono le ore di sole: limitiamo la concimazione a 1 volta al mese con un fertilizzante liquido.
Rinvaso e potatura
I fiori appassiti e le foglie ormai secche vanno recise alla base. Alla fine di febbraio va potato, asportando i rami secondari e deboli e dimezzando quelli principali se la pianta è cresciuta troppo.
Va rinvasata ogni anno all’inizio della primavera, in aprile, in un vaso più grande. Quando avremo raggiunto un vaso di 25-30 cm di diametro, possiamo limitarci a sostituire il terriccio superficiale per rimetterla nello stesso contenitore. Approfittiamo dell’occasione del rinvaso per sostituire o migliorare il traliccio o il tutore che sostengono la pianta.
Cure e parassiti
Se notiamo che le foglie stanno sbiadendo e la pianta non fiorisce potrebbe essere colpa dell’acqua calcarea: rinvasiamola con un terriccio per acidofile per aumentare l’alcalinità del terreno e annaffiamola con acqua piovana o senza calcare.
Se le foglie o i boccioli si seccano può essere colpa del caldo secco: spostiamo la pianta all’ombra e vaporizziamo le foglie con acqua non calcarea.
La Stephanotis può essere attaccata da Afidi e Cocciniglie: i primi sono piccoli insetti verdi, le seconde possono essere bianche o marroni ed entrambi pungono le foglie per succhiarne la linfa. Per prevenire l’attacco di questi parassiti, possiamo usare un prodotto biologico come il sapone Molle, che crea le condizioni affinché gli insetti non si insedino. In caso di presenza degli insetti sulle piante possiamo utilizzare un estratto di Ortica: una soluzione biologica che svolge un’azione insetticida e fungicida. In caso di invasioni, pur di non perdere la pianta, possiamo ricorrere a un insetticida specifico per piante ornamentali (PFnPO): almeno due applicazioni a 15-20 giorni di distanza.