Chi sceglie di coltivare le Rose antiche in giardino, lo fa per i fiori bellissimi, ricchi di petali e profumatissimi che vengono prodotti in abbondanza. Per “Rose antiche” si intendono le Rose botaniche e le varietà da esse ricavate prima del 1900. Oltre alle varietà create dall’uomo, il gruppo comprende anche le specie botaniche spontanee.
Sono varietà molto particolari, che fioriscono una sola volta l’anno, in maggio e giugno, e non hanno la capacità di rifiorire in estate e autunno. Spesso però producono bacche di forma e colore interessante, che perdurano per tutto l’inverno.
Possono essere utilizzate in giardino sia come esemplare singolo, ma anche nelle bordure o per creare basse siepi.
Coltivare le Rose antiche: preferite le posizioni assolate
Le Rose antiche vanno trapiantate in giardino in un luogo in pieno sole, per garantire una migliore fioritura. Sono molto resistenti e non temono né il caldo torrido né il gelo, che possono tollerare anche fino a -20°C.
L’irrigazione è indispensabile nel primo anno dopo l’impianto, in seguito va limitata all’estate se è particolarmente asciutta.
È importante prevedere un ciclo di concimazione durante tutto l’anno: possiamo utilizzare un fertilizzante granulare a lenta cessione specifico per Rose da applicare distribuire alla base delle piante in marzo, maggio e settembre.
Si tratta di rose poco adatte alla vita in vaso: possono però crescere anche in vaso molto grandi (almeno 50×50 cm) e profondi (almeno 50 cm di altezza, avendo cura di rinnovare ogni anno, in marzo, il terriccio superficiale. In caso di coltivazione in vaso, le irrigazioni devono essere regolari per tutta la bella stagione.
Alcuni rosai antichi, dopo la fioritura, producono molte bacche, spesso assai decorative per i colori e le forme. In questo caso non vanno eliminati i fiori appassiti e la potatura si effettuerà una sola l’anno, tra gennaio e febbraio.
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