Come coltivare la Okra o Gombo

14 Luglio 2023 ORTO

coltivare la Okra

Possiamo provare a coltivare la Okra o Gombo tra i nostri ortaggi per sperimentarne uno molto originale.

La Okra (Abelmoschus esculentus) è un ortaggio tropicale molto diffuso in sud America, ma lo troviamo anche nelle ricette della cucina indiana, dell’est europeo e dell’Asia minore. È una pianta di origine africana e viene chiamata anche Gombo, per assonanza con il suo nome nelle lingue locali. Ci sono coltivazioni anche in Europa e in particolare in Italia.

La caratteristica che rende l’Okra molto particolare e quindi apprezzata è che viene interamente impiegata in ogni sua parte. In cucina ne utilizziamo il frutto, possiamo ottenere dai fusti una fibra tessile (la fibra di gombo) e i fiori ci stupiranno per la bellezza. La Okra è una parente della Malva e dell’Ibisco, quindi anche i suoi fiori sono molto scenografici, infatti si presentano con petali color giallo brillante con centro sui toni del rosso.

Molto riconoscibili sono i suoi frutti, affini ai peperoncini verdi, che possiamo mangiare crudi per preparare insalate, o conservati sottaceto, ma anche cotti in padella o al vapore insieme ad altre verdure. Li troviamo anche come ingrediente tipico del cous cous in alcuni paesi. Il sapore ricorda gli asparagi e i carciofi; è fonte di vitamine (C, K e del gruppo B) e ha proprietà nutritive.

Come coltivare la Okra

Possiamo coltivare la Okra senza problemi nel clima italiano. È in grado di svilupparsi rapidamente e presenta un fusto robusto e coperto di una peluria lievemente urticante.

Oltre che nell’orto, possiamo seminare l’Okra anche in un grande vaso. È importante però che scegliamo una posizione in pieno sole e iniziamo con la semina da aprile, quando le temperature primaverili salgono, per assicurare a questa pianta tropicale il giusto caldo per germogliare. Se vogliamo anticipare i tempi, predisponiamo a febbraio un semenzaio in una serra protetta e trapiantiamo le piantine in aprile. Ricordiamoci di mantenere 70 cm tra una pianta e l’altra per permettere un’adeguata crescita in uno spazio sufficientemente ampio.

La pianta è poco esigente ma preferisce un terreno soffice, ben lavorato e a cui dobbiamo aggiungere un concime naturale come lo stallatico pellettato. Per la coltivazione in vaso possiamo utilizzare un terriccio biologico.

In caso di coltivazione in vaso, possiamo sostenere la fioritura e la fruttificazione aiutando la pianta con un concime liquido biologico, da diluire ogni 15 giorni nell’acqua per l’irrigazione dalla semina alla raccolta.

 Come irrigare l’Okra

Dobbiamo irrigare l’Okra con parsimonia, poiché teme i ristagni idrici. È sufficiente che controlliamo che il terriccio sia sempre inumidito ma non con acqua stagnante. Se coltiviamo l’Okra in vaso, ricordiamoci di svuotare il sottovaso per eliminare l’eventuale acqua in eccesso.

Quando raccogliere i frutti

I frutti dell’Okra si sviluppano dopo la fioritura, dopo circa 80-90 giorni dalla semina. Possiamo raccoglierli quando il baccello è ancora morbido e tenero: sarà così piacevole assaporarli senza il rischio che diventino coriacei e perciò immangiabili.

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