Perché accontentarsi di un piccolo rametto di Mimosa quando possiamo coltivare una pianta? Spesso spendendo la stessa cifra?
La Mimosa (Acacia dealbata) è in realtà una Acacia ed è accomunata alle vere Mimose solo dalla sensibilità delle foglie che si chiudono su sé stesse se sfiorate.
È un grande arbusto o piccolo albero sempreverde, che forma una bella chioma tondeggiante, con fogliame leggero e vaporoso. La fioritura avviene a fine inverno, con un’appariscente nuvola di capolini sferici gialli soffici come piumini, raccolti in grappoli lievi, dall’inconfondibile profumo.
Coltivare la Mimosa: attenzione agli stess idrici
La Mimosa vive bene nei climi caldi e in pieno sole. Nei climi dove c’è rischio di occasionali gelate va collocata in posizione riparata. Nelle zone con inverni rigidi conviene coltivarla in vaso e ripararla in una serra molto luminosa e fresca da novembre a febbraio-marzo.
Non sopporta l’aridità: gli stress da siccità possono farla morire, soprattutto nei primi anni. Va bagnata con generosità in estate e anche in inverno in assenza di piogge. Se viene coltivata in vaso va irrigata quando il terreno tende a seccarsi.
In giardino possiamo concimarla con uno stallatico pellettato in tardo autunno. Se viene coltivata in vaso, possiamo optare per un concime granulare a lenta cessione per piante da fiore. Si rinvasa ogni 2 anni dopo la fioritura, poi ci si limita a sostituire lo strato superficiale del terriccio. All’atto del rinvaso, stendete un generoso strato di biglie di argilla espansa sul fondo del contenitore prima in inserire la pianta: migliorerete il drenaggio dell’acqua in eccesso, un punto debole di questa pianta.
Non tollera i terreni molto calcarei. Richiede un suolo fertile, profondo e fresco, umido ma privo di ristagni idrici, con un ottimo drenaggio.
La potatura è importante per mantenere la pianta armoniosa e fiorifera: si interviene subito dopo la fioritura eliminando i rami che hanno fiorito per favorire l’emissione di nuovi getti e per riordinare la forma.
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