Coltivare la Kentia come pianta d’appartamento è davvero facile e può regalare all’ambiente un tocco di eleganza. Aggraziata e leggera, con le sue grandi foglie pendenti simili a quelle delle Palme, la Kentia è una delle piante da interno più diffuse e amate.
Originaria dell’Oceania, in natura raggiunge i 15 metri di altezza, mentre in appartamento non supera i 3 metri e non produce più di una foglia nuova ogni anno. Molto longeva, può durare più di trent’anni a causa della sua crescita lenta e alla straordinaria resistenza alle malattie.
Coltivare la Kentia: la posizione è molto importante
Adatta anche per chi non ha il pollice verde, la Kentia non necessita di particolari cure e può vivere tranquillamente al sole come in penombra. Essendo una pianta esotica, gradisce temperature miti, tra i 16° e i 25°C, arrivando in inverno a sopportare i 10°C.
Ama la luce ma non i raggi diretti del sole che possono rovinarne le foglie; per questo motivo in estate se vogliamo trasferirla all’esterno, dobbiamo portare la Kentia in zone ombrose e riparate. Non tollera correnti fredde e climi troppo asciutti e può soffrire se il nostro riscaldamento di casa secca l’aria in maniera eccessiva. Una soluzione a questo problema consiste nel vaporizzare quotidianamente il fogliame con dell’acqua e sistemare qualche biglia di argilla espansa nel sottovaso, al fine di aumentare l’umidità ambientale.
Dopo aver acquistato la pianta nel vivaio dobbiamo rinvasarla in un contenitore più ampio che riempiremo con un buon terriccio universale.
In primavera e in estate è necessario innaffiare una volta a settimana, mentre in autunno e in inverno, una volta ogni 10-15 giorni sarà sufficiente.
Poco esigente, gradisce però somministrazioni mensili, da maggio ad agosto, di un fertilizzante liquido per piante verdi da aggiungere all’acqua d’irrigazione per permettere alla pianta di crescere al meglio.
Le singole foglie, se danneggiate o secche, vanno tagliate dalla pianta stando attenti a non rovinare il fusto.
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