Come coltivare la Cattleya: una orchidea fuori dal comune

30 Settembre 2022 CASA-TERRAZZO

coltivare la Cattleya

Se abbiamo poca luce possiamo coltivare con successo la Cattleya, una Orchidea che cresce bene anche in locali non particolarmente luminosi.

La Cattleya è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Orchidacee e in natura cresce spontaneamente nelle foreste tropicali. Comprende più di 100 specie differenti, anche molto diverse fra loro: non solo per il colore dei fiori ma anche per la forma. Alcune Cattleye hanno fiori solitari (come la Cattleya aclandiae) mentre in altre il fusto produce più di una infiorescenza (come la Cattleya dowiana). Non solo: alcune fioriscono in estate mentre altre in autunno, come la Cattleya labiata autumnalis.

Quindi non stupitevi se dietro il nome “Cattleya” troverete piante molto diverse: abbiamo tante specie e ibridi tra cui scegliere!

Dove coltivare la Cattleya

Come tutte le piante tropicali, la Cattleya non ha problemi con il caldo intenso, anche fino a 30°C, ma va in sofferenza appena fa freddo. Sotto i 13°C la pianta va in stress. Il clima delle nostre case è quindi perfetto per coltivare questa bellissima Orchidea.

Come abbiamo scritto, la Cattleya non richiede posizioni particolarmente luminose e non va mai esposta direttamente ai raggi solari. Potrebbero ustionare i delicati petali dei fiori.

È la pianta adatta per le finestre esposte a nord, che spesso danno problemi in fatto di piante.

Come coltivare la Cattleya

La Cattleya è una Orchidea epifita: ciò significa che in natura non cresce nella terra ma aggrappata alle cortecce degli alberi. Le sue particolari radici non servono per assorbire nutrienti come nelle altre piante, ma a dare stabilità alla pianta. Perciò non è una pianta parassita e non danneggia la pianta che la ospita.

Per questa ragione dovremo utilizzare un particolare terriccio, specifico per Orchidee, composto da una miscela di torba, corteccia e perlite. Ne risulta un substrato altamente poroso e molto drenante, particolarmente adatto per le piante epifite che assorbono l’acqua dalle foglie e non dalle radici.

Usiamo un vaso trasparente, di plastica o vetro, dotato di fori sul fondo. Le radici hanno bisogno di ricevere luce e un contenitore colorato o un portavaso ne limitano la possibilità.

La Cattleya non richiede rinvasi: dovremo però sostituire il terriccio periodicamente, poiché tende a deteriorarsi, soprattutto le cortecce. Facciamolo ogni 2 anni, utilizzando sempre un terriccio per Orchidee.

Come irrigare la Cattleya

La Cattleya si bagna un po’ come tutte le Orchidee. Periodicamente immergiamo il vaso in una bacinella e lasciamolo in acqua in modo che la corteccia e la torba contenute nel substrato si impregnino. Al termina lasciamo scolare molto bene tutta l’acqua in eccesso, prima di riporre il vaso nella sua posizione abituale. Non lasciamo mai acqua nel sottovaso: porta facilmente a malattia fungine e marcescenze.

Questa operazione va ripetuta mediamente ogni settimana: in estate, specialmente se è afosa, la bagneremo 2 volte mentre in inverno possiamo intervenire anche ogni 10 giorni. Impariamo a osservare le radici: non devono seccarsi e il loro colore deve essere verde. Se tendono all’argenteo, la pianta ha bisogno di acqua.

È altrettanto importante l’umidità ambientale, poiché le Orchidee assorbono acqua anche dalle foglie. Specialmente in estate e quando sono in funzione gli impianti di riscaldamento, cioè quando l’aria è molto secca. In questi periodi va nebulizzata ogni giorno avendo cura di non bagnare i fiori per non rovinarli. Possibilmente non con l’acqua del rubinetto: quella piovana è l’ideale ma possiamo anche lasciar decantare l’acqua per una notte in una bacinella in modo da far depositare sul fondo il calcare e il cloro.

Come concimare e curare la Cattleya

Il terriccio non è particolarmente ricco di sostanze nutrienti e dovremo fornirle noi attraverso un programma di concimazione annuale. Possiamo utilizzare un concime liquido per Orchidee da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni.

In primavera, con l’arrivo del caldo, si “risvegliano” gli insetti parassiti e la pianta potrebbe essere oggetto di attacchi da parte di afidi o ragnetti rossi. Per prevenire questo problema in primavera trattiamo la pianta ogni circa 20 giorni con un estratto di ortica: svolge una funzione acaricida, insetticida e fungicida, rafforza le difese dalla pianta e crea una superficie sgradita da insetti e spore.

Le piante da interno non sono particolarmente esposte agli attacchi dei parassiti, in confronto a quelle da esterno. Però possono capitare piccole invasioni da parte di afidi o altri insetti con un apparato boccale pungente-succhiante. Anche in presenza di piccole invasioni l’estratto di Ortica ci può aiutare a debellare il problema. In questo caso effettuiamo i trattamenti ogni 7 giorni. Si tratta di un prodotto completamente naturale e svolge anche un’azione fitostimolante in caso di piante debilitate o stressate da condizioni climatiche avverse.

Come far rifiorire la Cattleya

Diciamo subito che non è facile. In natura la fioritura è stimolata da uno sbalzo termico di 10/15°C tra le massime del giorno e le minime della notte. Una condizione che trovano nel loro habitat naturale ed è facile da riprodurre in una serra: ma non nelle nostre case.

Per stimolare la fioritura, possiamo spostare la pianta di notte sul terrazzo, in un luogo protetto dal vento, per poi riportarla in casa alla mattina. Naturalmente le minime non devono essere inferiori a 15°C per non rischiare di perdere la pianta. Ripetendo questa operazione per alcuni giorni, a patto che lo sbalzo termico sia di almeno 10°C, la pianta dovrebbe produrre dei nuovi steli fiorali dalla base.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *