Come coltivare la Borragine: bella in giardino e buona in cucina

11 Giugno 2019 ORTO

coltivare la Borragine

Coltivare la Borragine (Borago officinalis) è utile sia per le belle fioriture azzurre, sia per i tanti modi in cui possiamo usare questa fantastica pianta in cucina. La Borragine è una pianta erbacea annuale con note doti terapeutiche e molto apprezzata in cucina. La pianta può arrivare all’altezza di mezzo metro ed è costituita da un fusto eretto, cavo all’interno, e foglie piuttosto grandi, ovali, rugose, carnose, di un colore verde intenso. In primavera sbocciano bellissimi fiori blu-viola a forma di stella. Tutta la pianta è ricoperta da una fitta peluria lanuginosa.

Coltivare la Borragine: meglio al sole

La Borragine può essere seminata all’aperto da aprile a giugno e da settembre a novembre. Possiamo anticipare i tempi seminandola a marzo in un semenzaio protetto, per poi trapiantare in aprile le piantine già sviluppate.

Mantenete una distanza di 40 cm tra una pianta e l’altra e inserite i semi a 1 cm di profondità. Quindi irrigate delicatamente.

Si semina in una posizione esposta al sole ed è molto resistente. In molte zone d’Italia cresce anche spontaneamente.

Può essere coltivata in vaso, usando terriccio consentito in agricoltura biologica e prevendendo un ciclo di concimazione con un fertilizzante liquido biologico da aggiungere all’acqua dell’irrigazione ogni 15 giorni da aprile a ottobre. È consigliabile stendere uno strato di 5 cm di biglie di argilla espansa sul fondo del vaso, per migliorare il drenaggio dell’acqua in eccesso.

Si raccoglie in genere da maggio ad agosto.

Si usa in cucina ma attenzione agli abusi

Sia i fiori, zuccherini, sia le foglie sono commestibili, ma in cucina vengono soprattutto usate le foglie. L’aroma conferito alle pietanze è simile al gusto del cetriolo. Le foglie si usano cotte e sono ottime per zuppe, minestroni, risotti, ravioli, torte salate, frittate e tisane. Le foglie più giovani si usano anche crude in insalata, avendo cura di togliere la peluria. I fiori sono utili anche per decorare i piatti di portata. Dai semi è, inoltre, possibile ricavare, a freddo, un olio ricco di acidi grassi utilizzabile in cucina come condimento o per uso esterno per nutrire e riparare la pelle secca.

Attenzione però: la Borragine contiene alcaloidi pirrolizidinici tossici ed è bene non esagerare. In particolari se abbiamo già problemi epatici. Va detto che ciò vale solo se viene consumata a crudo: previa cottura può essere consumata anche da donne in gravidanza e in allattamento o persone affette da problemi epatici, che invece devono evitare di mangiarla cruda.

L’olio essenziale derivato dai semi di Borragine invece non contiene alcaloidi ed è riconosciuto dal Ministero della Salute per l’uso come ingrediente per integratori alimentari.

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