Possiamo coltivare la Bignonia se stiamo cercando una pianta rampicante che produce dei bellissimi fiori per un periodo prolungato.
La Bignonia fiorisce da fine maggio a fine agosto e produce ininterrottamente appariscenti campanelle di color rosso-arancio.
È una pianta molto vigorosa, cresce rapidamente e non teme il gelo fino a -15°C. Per questo è adatta per una coltivazione in giardino, per coprire muri, recinzioni o pergole.
Esistono altre specie affini, come la sempreverde Bignonia capreolata adatta ai climi miti. Molto simili alla Bignonia e appartenenti alla famiglia delle Bignoniaceae troviamo anche il Campsis radicans, una varietà americana molto rustica e la Campis grandiflora, asiatica e più delicata ma con fiori più grandi.
- Campsis radicans
- Campis grandiflora
- Bignonia
Coltivare la Bignonia: sul terrazzo necessita di un vaso profondo
La Bignonia vive anche in mezz’ombra, ma al sole la fioritura è migliore e più durevole. Resiste benissimo al caldo intenso. In giardino cresce anche su terreni difficili, come quelli argillosi e calcarei.
Per la coltivazione in vaso, dobbiamo procurarci un vaso molto profondo, anche 100 cm, a cauda dello sviluppo radicale molto vigoroso di questa pianta. Per il trapianto possiamo utilizzare un terriccio specifico per piante da fiore. Poiché è una pianta rampicante, i giovani tralci devono essere guidati e fissati lungo dei sostegni.
La Bignonia va innaffiata in modo costante in primavera e in estate, mentre possiamo diradare e sospendere le irrigazioni in autunno e in inverno.
Per avere fioriture abbondanti, oltre al sole è importante un ciclo di concimazione. In autunno possiamo utilizzare un concime granulare a lenta cessione specifico per piante da fiore, mentre da aprile a settembre possiamo ricorrere a un fertilizzante liquido per piante da fiore, da diluire nell’acqua per l’irrigazione ogni 15 giorni.
La potatura
Occorre potare vigorosamente in autunno o a febbraio, prima della ripresa vegetativa, tagliando i rami dell’anno precedente poco sopra l’intersezione, lasciando 2 o 3 gemme. In questo modo si stimola la produzione di nuovi germogli, sui quali avverrà la fioritura.