Come coltivare il Topinambur: buono ma anche bello

12 Marzo 2021 ORTO

coltivare il Topinambur

Coltivare il Topinambur nell’orto è facile e in Italia cresce a tutte le latitudini. Oltre alla radice che possiamo usare in cucina, regala dei bellissimi fiori gialli in estate, simili a margherite ma grandi fino a 10 cm.

Il Topinambur (Helianthus tuberosus) deve il suo nome proprio ai suoi bei fiori: in greco “helios” e “anthos” significano sole e fiore, per la caratteristica delle infiorescenze di girare il capolino verso il sole. Infatti un altro nome del Topibambur è Girasole del Canada.

Si tratta di una pianta bulbosa perenne che può raggiungere fino a 80 cm di altezza. Il bulbo si mette a dimora tra aprile e giugno per raccogliere le radici tra maggio e settembre. In cucina possiamo utilizzare le foglie della pianta, ma soprattutto i tuberi che si raccolgono in autunno. Sono simili a Patate ma hanno un gusto differente e molto particolare.

Coltivare il Topinambur in vaso e nell’orto

Il Topinambur è un bulbo da fiore primaverile: va quindi piantato in primavera per avere una fioritura e un raccolto estivi e autunnali. Al contrario delle bulbose autunnali, queste specie temono il freddo e vanno in riposo vegetativo nei mesi invernali.

Il Topinambur ha bisogno di molto sole per fiorire: i bulbi vanno piantati in una posizione soleggiata, aperta, meglio se moderatamente ventilata.

I bulbi necessitano di un substrato soffice per poter agevolmente produrre i loro germogli. Prima della messa a dimora nell’orto dovremo lavorare bene la terra, aggiungendo un po’ di concime naturale come lo stallatico pellettato. Per la coltivazione in vaso possiamo usare un contenitore profondo che riempiremo con un terriccio biologico.

Non è indispensabile creare buche profonde: lo strato di terra che copre il bulbo deve essere pari all’altezza del bulbo stesso. Dobbiamo invece mantenere una distanza di 50 cm tra una pianta e l’altra.

Di solito i bulbi di Topinambur vengono piantati in modo dilazionato nel tempo, in modo da avere un raccolto disponibile per molti mesi. Va anche detto che il Topinambur è una pianta molto resistente e quasi invasiva: spesso si preferisce la coltivazione in vaso oppure creando degli spazi delimitati nell’orto per evitare un’eccessiva riproduzione.

Occorre innaffiare abbondantemente dalla primavera fino alle prime piogge autunnali, facendo attenzione ai ristagni perché la troppa umidità è causa di marciume nei tuberi.

Al termine della fioritura, in autunno, possiamo raccogliere i nostri tuberi: in parte li useremo in cucina e in parte li conserveremo in un luogo asciutto e al buio per ripiantarli l’anno prossimo. Più il fusto esterno della pianta è grande e più sarà grande il tubero sottoterra. Possiamo scavare fino a 10 cm per estirpare i tuberi: il Topinambur ha però la capacità di produrre tuberi molto in profondità, quindi non stupiamoci se l’anno prossimo cresceranno delle piantine.

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