Come coltivare il Platycerium in vaso: la Felce a corna di alce

12 Ottobre 2023 CASA-TERRAZZO

coltivare il Platycerium

Possiamo coltivare il Platycerium, pianta conosciuta anche come Felce a corna di alce o di cervo per la forma curiosa delle sue foglie che ricordano il palco di corna di questi animali, per lasciarci sorprendere dalla sua particolare, e quasi insolita, bellezza. Un effetto scenografico che scatenerà l’ammirazione da parte di tutti.

Il Platycerium, il cui nome deriva dal greco platis (grande) e keras (corno), fa parte della famiglia delle Polypodiaceae ed è parente delle Felci ma senza assomigliarvi, infatti se la osserviamo bene notiamo subito che le sue foglie carnose ricordano di più una succulenta.

Il Platycerium è quindi una particolare specie di Felce epifita la quale, come le Orchidee, non necessita di terra per crescere.

Di sicuro interesse è un’altra sua particolarità, che ci insegna come la vita sulla Terra si sia evoluta nel tempo con cambiamenti e adattamenti. In natura troviamo i Platycerium nelle biforcazioni dei grandi alberi delle foreste, grazie alla presenza di poco materiale organico. Le radici crescono da un rizoma da cui produce due tipi di foglie: quelle basali sterili leggermente spugnose e a forma di scudo, che hanno il compito di conservare umidità e proteggere il rizoma e quelle fertili che assumono forme particolari, che ricordano le corna del cervo.

Le sue foglie sono riconoscibilissime essendo molto grandi, appariscenti e di colore verde scuro e con aspetto opaco, dovuto a una leggera presenza di peluria sulle foglie che ricorda la buccia della pesca.

coltivare il Platycerium

Come coltivare il Platycerium

Il Platycerium è una perfetta pianta da coltivare in appartamento, perché beneficia della temperatura intorno ai 20°C e non va esposta a una inferiore ai 12°C. Non solo, starà benissimo anche in quelle zone della casa che sono poco illuminate dal sole: questa caratteristica la rende affine alle Felci, che crescono nel sottobosco, quindi in un ambiente un po’ oscuro.

Quando riusciamo a collocare il Platycerium in un luogo luminoso, noteremo subito la differenza di vivacità e la peluria che ricopre le foglie le proteggerà dai raggi solari diretti.

Nei mesi estivi spostiamola tranquillamente all’aperto ma assicurandole un’area in ombra, specialmente se viviamo in regioni particolarmente assolate.

Come rinvasare il Platycerium

Scegliamo un vaso di dimensioni ampie ma non particolarmente profondo. Anche un vaso da appendere può essere una bella scelta estetica per chi desidera utilizzare il Platycerium come pianta ricadente.

Non arrendiamoci di fronte a una piccola difficoltà: trovare il giusto equilibrio tra l’inconsistente apparato radicale e le grandi e pesanti fronde non è facile. Potrà capitare di trovare la pianta fuori dal vaso a causa, per esempio, di un colpo di vento, soprattutto in caso di un vaso appeso. La soluzione molto semplice che possiamo adottare è di fissare la pianta al vaso con corde o fascette per evitarne il ribaltamento.

Come concimare il Platycerium

All’atto del trapianto useremo un terriccio per orchidee, cioè per piante epifite.

Quando dobbiamo procedere con la concimazione scegliamo un fertilizzante liquido per piante grasse, da diluire nell’acqua dell’irrigazione ogni 15 giorni da marzo a settembre. Negli altri mesi limitiamoci a una volta al mese.

Come irrigare il Platycerium

Pianta tipica delle foreste tropicali, il Platycerium beneficia dell’umidità e cresce bene in luoghi freschi. Poniamo attenzione perciò a mantenere umido il terriccio, sebbene resista a periodi siccitosi: noteremo che le foglie tendono a richiudersi su sé stesse per conservare l’umidità.

Come facciamo per la cura delle Orchidee, anche per questa pianta procediamo con vaporizzazioni sulle foglie, soprattutto nei periodi più caldi dell’anno ma anche quando sono accesi gli impianti di riscaldamento e climatizzazione in casa

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *