Come coltivare il Pittosforo

25 Ottobre 2022 CASA-TERRAZZO, GIARDINO

coltivare il Pittosforo

È facile coltivare il Pittosforo ed è una pianta molto versatile. In giardino possiamo coltivarla come pianta da siepe oppure come esemplare singolo, magari potata ad “alberello”. Ma possiamo coltivarla anche in vaso sul terrazzo, come pianta ornamentale o per creare “pareti verdi”.

Il Pittosforo (Pittosporum tobira) è un sempreverde nella bella stagione si riempie di tanti fiorellini bianchi caratterizzata da un profumo intenso. La fioritura, a seconda della zona climatica, inizia in primavera e si protrae fino alla fine dell’estate. I fiori, inizialmente bianchi, tendono a diventare crema e gialli col passare dei giorni.

In giardino può raggiungere un’altezza di 3 metri se lasciato crescere liberamente. Se viene coltivato come “alberello” singolo, dovremo potare la pianta nei primi anni per stimolare la produzione di un solo fusto. Se invece lo usiamo come pianta da siepe, dovremo potare la pianta frequentemente affinché si sviluppi come un folto cespuglio.

Dove coltivare il Pittosforo

Ama il caldo e teme il freddo sotto i -5°C. In gran parte dell’Italia cresce bene all’aperto ed è anzi apprezzato nei giardini marini, per l’adattabilità all’aria salmastra e al clima secco. Tollera bene anche lo smog ed è adatto per un uso cittadino.

Nelle zone contraddistinte da un inverno particolarmente rigido, meglio scegliere una posizione esposta a sud magari vicino a un muro. A dicembre copriamo la chioma con un velo di tessuto-non-tessuto traspirante e stendiamo uno strato di pacciamatura ai piedi della pianta per proteggere le radici dal gelo. Possiamo usare della paglia oppure della corteccia per un miglior risultato estetico.

Teme in particolare le gelate primaverili che possono danneggiare le giovani gemme.

Scegliamo una posizione soleggiata, che favorirà la fioritura. Evitiamo zone soggette a venti troppo forti.

Come coltivare il Pittosforo

In giardino dovremo realizzare le buche d’impianto con qualche settimana in anticipo per controllare il perfetto drenaggio dell’acqua e integrare sul fondo della buca una dose di concime naturale, come lo stallatico pellettato, o di un fertilizzante granulare a lenta cessione.

Se desideriamo realizzare delle siepi manteniamo una distanza di almeno 50 cm tra ogni piantina.

Per la coltivazione in vaso, scegliamo un contenitore abbastanza grande e profondo e stendiamo sul fondo uno strato di 5/10 cm di biglie di argilla espansa: servirà per migliorare il drenaggio dell’acqua ed evitare malattie fungine. Dopo aver posizionato la pianta al centro, possiamo riempire il vaso con un terriccio biologico. Pressiamo leggermente per fare uscire le bolle d’aria e irrighiamo generosamente.

Come concimare il Pittosforo

Le piante coltivate in giardino possono essere concimate all’inizio dell’autunno e della primavera con una dose di stallatico pellettato o di un fertilizzante granulare.

Per le piante coltivate in vaso possiamo scegliere se usare un fertilizzante granulare due o tre volte all’anno, oppure se ricorrere a un concime liquido specifico per piante da fiore: in questo caso diluiremo una dose di fertilizzante nell’acqua per l’irrigazione, ogni 15 giorni in primavera e in estate e 1 volta al mese in autunno e in inverno.

Come irrigare il Pittosforo

Pur amando i climi secchi e tollerando brevi periodi di siccità, il Pittosforo cresce più sano se gli forniamo un’irrigazione regolare in funzione delle temperature esterne.

In particolare in primavera e in estate, un’irrigazione regolare assicura una fioritura e uno sviluppo vegetativo più abbondanti.

Le piante coltivate in giardino possono giovarsi delle piogge e possono cercare umidità in profondità nel suolo. Le piante adulte sono quasi autosufficienti e dobbiamo intervenire soprattutto in caso di lunghi periodi di siccità e in estate.

Le piante appena trapiantate e quelle coltivate in vaso invece meritano maggiori attenzioni. Le prima non hanno ancora sviluppato un apparato radicale “adulto”, mentre le seconde devono accontentarsi dell’umidità contenuta nel poco terriccio dentro il vaso che, sotto il sole, tende a evaporare. In questi casi facciamo in modo che il terriccio risulti sempre umido e irrighiamo quando tende ad asciugarsi.

Come potare il Pittosforo

La pianta non richiede potature e possiamo lasciarla crescere liberamente.

La potatura di “formazione” del Pittosforo, per ottenere un alberello o una siepe, si effettua in primavera avanzata (aprile/maggio).

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