Come coltivare i Kiwi e scegliere le varietà

7 Luglio 2022 ORTO ,

coltivare i Kiwi

Quella di coltivare i Kiwi è una scelta per hobbisti esperti, poiché richiede attenzione all’atto dell’impollinazione e la presenza di almeno due piante, altrimenti non nasceranno i frutti. Il Kiwi infatti è una pianta dioica e per fruttificare ha bisogno di fiori femminili e maschili. Le piante femmina produrranno i frutti, mentre le piante maschio servono solo per l’impollinazione dei fiori femminili. Quindi se vogliamo coltivare un Kiwi, dobbiamo in realtà coltivarne almeno due!

L’aspetto positivo è che tollerano l’harem e quindi per cinque piante femmine è sufficiente un maschio.

Come coltivare i Kiwi e scegliere le varietà

Tutti noi conosciamo il classico frutto del Kiwi, con la buccia marrone e la polpa verde all’interno. In realtà questo è il frutto dell’Actinidia chinensis. Esiste infatti anche la Actinidia arguta che produce dei Kiwi molto più piccoli e con la buccia liscia. Così come esistono delle varietà di Actinia chinensis con frutti gialli o rossicci, più o meno grandi. Per pura curiosità, vi segnaliamo anche l’Actinidia kolomikta, coltivata solo per motivi ornamentali. Si tratta di una pianta rampicante caratterizzata dal colore variabile delle sue foglie: nascono verdi, diventano rosa e poi rosse partendo dall’apice. Offrendo così foglie tricolori ben distinti.

I fiori femmine della Actinidia chinensis sono molto grandi e di colore bianco, quelli maschili sono invece più piccoli, riuniti in grappoli e di color crema. Entrambi sbocciamo in primavera inoltrata e l’impollinazione avviene grazie al vento e agli impollinatori.

Quando inizia la caduta del fogliame in autunno, potremo effettuare il raccolto.

Dove coltivare il Kiwi

È una pianta abbastanza esigente, ma se troviamo il posto giusto cresce generosamente e produce molti frutti ogni anno.

Il Kiwi preferisce climi miti e soffre le gelate tardive che interrompono la fioritura e quindi il processo di fruttificazione. Anche il sole cocente estivo non è il massimo. Nelle regioni del nord possiamo coltivarlo al sole, mentre al sud meglio una posizione in mezz’ombra.

Un altro problema è il vento, che può facilmente spezzare i fragili rami di questa pianta. Nelle zone particolarmente ventose, i coltivatori professionali fanno uso di reti frangivento.

Come trapiantare un albero di Kiwi

Il trapianto si effettua generalmente nella primavera inoltrata, in un periodo “sicuro” rispetto alle gelate notturne tardive.

Dobbiamo anzitutto prevedere il supporto sul quale faremo arrampicare la pianta. Le pergole sono le strutture maggiormente utilizzate, con i frutti che scenderanno dall’alto quando saranno maturi. Nel corso dello sviluppo vegetativo, dovremo fissare i rami periodicamente per stimolare una crescita ordinata della pianta.

I Kiwi amano i terreni neutri o medio-acidi e al contrario non amano i terreni calcarei.

Prepariamo le buche d’impianto, in modo che abbiano dimensioni e profondità doppie rispetto al vaso delle piante. Stendiamo sul fondo della buca una dose di concime naturale, come lo stallatico pellettato e ricopriamo con un velo di terreno. Dopo aver posizionato la pianta al centro, riempiamo e pressiamo il suolo delicatamente intorno al fusto. Infine irrighiamo abbondantemente.

Come irrigare il Kiwi

Durante il periodo vegetativo dovremo fornire irrigazioni generose. In agosto però riduciamo le irrigazioni: così avremo frutti più saporiti e meno “acquosi”.

È una pianta soggetta a malattie fungine causate da eccessi di irrigazione o ristagni d’acqua. Prestiamo attenzione, soprattutto in caso di piante coltivate in vaso.

Come potare un Kiwi

Anche la potatura del Kiwi richiede una certa maestria e va effettuata in diverse riprese.

Una prima potatura si effettua in febbraio-marzo tagliando i tralci che hanno prodotto i frutti nell’anno precedente. In questa fase attenzione a non tagliare i rami giovani, destinati a fruttificare.

Una seconda potatura si affronta in aprile, prima della fioritura, e avrà l’obiettivo di sfoltire la chioma per favorire la circolazione dell’aria. La terza potatura si effettua dopo la fioritura, in giugno, per eliminare i rami secchi o che non portano frutti.

Duranti i primi anni di vita della pianta, dovremo intervenire anche con una potatura di “formazione”. La pianta dovrà sviluppare un tronco e alcune ramificazioni principali.

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